Cammino di perfezione:primo capitolo
Cammino di perfezione, composto
da Teresa di Gesù, religiosa dell’Ordine di nostra Signora del Carmelo.
È indirizzato alle monache scalze di nostra Signora del Carmelo della
Regola primitiva.
JHS
Questo libro contiene gli avvisi e i consigli che
Teresa di Gesù dà alle consorelle religiose, sue figlie spirituali, dei
monasteri da lei fondati secondo la Regola primitiva di nostra Signora
del Carmelo...
Motivo che m’indusse a fondare questo monastero con una Regola tanto severa.
1. All’inizio della fondazione di questo monastero
(per le ragioni esposte nel libro che ho detto d’aver scritto, dove ho
anche parlato di alcune straordinarie grazie con le quali il Signore mi
fece conoscere che in questa casa doveva essere servito con molta
generosità) non era mia intenzione che ci fosse tanto rigore nella forma
esterna della Regola, né che il monastero mancasse di rendita, anzi,
avrei voluto che ci fosse stata la possibilità di non farvi mancare
nulla; insomma, ero debole e dappoco, quantunque fossi animata da buone
intenzioni e non pensassi certo alla mia comodità.
2. in questo tempo mi giunse notizia dei danni e
delle stragi che avevano fatto in Francia i luterani e di quanto andasse
aumentando questa malaugurata setta. Ne provai gran dolore e, come se
io potessi o fossi qualcosa, piangevo con il Signore e lo supplicavo di
porre rimedio a tanto male. Mi sembrava che avrei dato mille volte la
vita per salvare una fra le molte anime che là si perdevano. Ma,
vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò che
avrei voluto a servizio del Signore, poiché tutta la mia ansia era, come
lo è tuttora, che avendo egli tanti nemici e così pochi amici, decisi
di fare quel poco che dipendeva da me. Decisi cioè di seguire i precetti
evangelici con tutta la perfezione possibile e di adoperarmi perché
queste religiose che son qui facessero lo stesso. Fiduciosa nella grande
bontà di Dio, che aiuta sempre chi decide di lasciar tutto per amor
suo, pensai che, essendo tali le mie consorelle come io le avevo
immaginate nei miei desideri, le loro virtù avrebbero compensato i miei
difetti e così io avrei potuto contentare in qualche cosa il Signore;
infine pensavo che, tutte dedite alla preghiera per i difensori della
Chiesa, per i predicatori e per i teologi che la sostengono, avremmo
aiutato come meglio si poteva questo mio Signore, così perseguitato da
coloro che ha tanto beneficato, da sembrare che questi traditori lo
vogliano crocifiggere di nuovo e che egli non abbia dove posare il capo.
3. Oh, mio Redentore, il mio cuore non può giungere a
tanto, senza sentirsi spezzare dalla pena! Che cos’è oggi questo
atteggiamento dei cristiani? Possibile che a perseguitarvi siano sempre
coloro che più vi devono? Coloro ai quali concedete le vostre migliori
grazie, che scegliete per vostri amici, fra i quali vivete e ai quali vi
comunicate con i sacramenti? Non sono essi sazi dei tormenti che avete
patito per loro?
4. Certamente, Signor mio, non fa proprio nulla chi
oggi abbandona il mondo; poiché esso è così poco fedele a voi, cosa
possiamo sperare noi? Forse che meritiamo maggior fedeltà di quanta ne
ha mostrato a voi? Forse che lo abbiamo gratificato con maggiori
benefici, perché ci debba serbare amicizia? Dunque? Che cosa ci possiamo
aspettare noi che per bontà del Signore siamo esenti da quel contagio
pestilenziale, mentre coloro che vi si trovano son già preda del
demonio?
Un bel castigo si son guadagnati con le loro mani e un buon
profitto di fuoco eterno hanno tratto dai loro piaceri! Se la vedano
loro, anche se continua a spezzarmi il cuore vedere che tante anime si
perdono. Del male ch’è stato non mi affliggo tanto, ma vorrei che non si
perdesse ogni giorno un maggior numero di anime...
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