Meditare come insegna santa Teresa

A TU PER TU CON COLUI DAL QUALE SAPPIAMO DI ESSERE AMATI•
                      

Sei davanti a Gesù, realmente presente nell’Altare della Reposizione.
Ti aspettava.

Se hai difficoltà nel pregarlo, aiutati con una immagine che lo raffigura e rendilo presente al tuo cuore.

Oppure leggi un brano del Vangelo, leggi le pagine della sua Passione e rifletti: ha fatto tutto questo per te.
“È cosa buona fermarsi per un momento a meditare sul mister di Cristo legato alla colonna, pensare alle sofferenze che ha patito, al perché le ha subite e con quale amore lo ha fatto” (Teresa di Gesù).

•Ripetilo al tuo cuore:
 l’ha fatto per me.

Ascoltalo. «Il Dio della rivelazione biblica parla anche  senza parole:
 "Come mostra la Croce di Cristo, Dio parla anche per mezzo del suo silenzio".
Il silenzio di  Dio, l’esperienza della lontananza dell’Onnipotente e Padre è tappa decisiva nel cammino terreno del Figlio di Dio, Parola incarnata. (…) Il silenzio di Dio prolunga le sue precedenti parole. In questi momenti oscuri Egli parla nel mistero del suo silenzio"
Nel silenzio della Croce parla l’eloquenza dell’amore di Dio vissuto sino al dono supremo. Dopo la morte di Cristo, la terra rimane in silenzio e nel Sabato Santo, quando
 "il Re dorme e il Dio fatto carne sveglia coloro che dormono da secoli" (cfr Ufficio delle Letture del Sabato Santo), risuona la voce di Dio piena di amore per l’umanità.

Se Dio parla all’uomo anche nel silenzio, pure l’uomo scopre nel silenzio la possibilità di parlare con Dio e di Dio.

"Abbiamo bisogno di quel silenzio che diventa contemplazione, che ci fa entrare nel silenzio di Dio e così arrivare al punto dove nasce la Parola, la Parola redentrice".

Guardalo.
Santa Teresa di Gesù, maestra di orazione, diceva:
 “Guardiamo Lui che ci guarda”. Proviamo a immaginare i Suoi occhi nei nostri:
“Immagina lo stesso Signore vicino a te, e guarda con quale amore ti sta guardando…. Mai lo Sposo distoglie i Suoi occhi da te …

Lo troverai nella misura in cui lo desideri … se sei triste o in mezzo a qualche problema, guardano nell’Orto degli Ulivi …
o sotto il peso della Croce.

Lui non attende che questo, che noi lo guardiamo. (…)

Facciamogli compagnia, parliamogli, sollecitiamolo, umiliamoci”. (SantaTeresa di Gesù)

Amalo e lasciati amare.
 “Non solo lo guarderete, ma anche conforterete la vostra Anima parlandogli; non dicendo preghiere precostituite, ma pronunciando delle parole sgorgate dal vostro cuore in pena, cosa che egli apprezza enormemente”( SantaTeresa di Gesù).

Fagli compagnia.
 Dal Vangelo secondo Matteo: “La mia Anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me”.

Così disse agli apostoli nell’Orto del Getsemani.
Ora che sei qui, prova a vegliare con Lui.
 “Mi trovavo molto bene con l’orazione dell'orto dove gli facevo compagnia. Pensavo al sudore e all'afflizione che vi aveva sofferto, e desideravo di potergli asciugare quel sudore così penoso. Ma ripensando ai miei gravi peccati, ricordo bene che non ne avevo il coraggio”. ( Santa Teresa di Gesù)

Ringrazialo. “Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori”
(Is. 53, 4)

Nell’Orto degli Ulivi, Cristo rivive in sé, trasfigurandola, tutta la nostra tristezza.

Anche oggi la tristezza risucchia il mondo e il Getsemani, con il Cristo agonizzante, è ancora l'unico luogo capace di vita.

Prova a ricordare il momento in cui hai avvertito, forte, la sua presenza, il suo aiuto quand’eri triste o nell’angoscia.

Ringrazialo per tutte le volte che il tuo cuore si è sentito consolato e digli:
“So che ci sei, qui con me, anche quanto mi sembri silenzioso e lontano”.

Ma soprattutto digli grazie per come ti ha amato fino al sacrificio della vita.

•Portalo con te.

Dal Vangelo di Giovanni : “Rimanete nel mio amore” Pregava Teresa di Gesù: “Camminiamo insieme, Signore! Dovunque andrai, voglio venire; dove tu passerai, anch’io voglio passare.•

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